Wednesday, January 31, 2007

GG Allin Vs. Jena Plissken Vs. Rita Levi Vs. Il tuo Culo On Fire

Buone notizie. Si riuniscono i Rage Against the Machine, J.R. dei Pig Destroyer si candida seriamente a diventare il mio cantante preferito, Unabomber non è unabomber, un pool di 40 investigatori ha messo in piedi una serie di prove false per incastrarlo, mi-ti-ci non c'è che dire, il singolo Heart of Hearts dei !!! non mi tormentava in questo modo dai tempi di Ein Zwei Polizei e i Free Blood che dei !!! sono la costola più effemminata si prenotano un posto nelle perle hipster per il 2007
La Cina si prepara ad affrontare il disastroso sbilanciamento demografico degli ultimi 20 anni. Pare che entro il 2017 ai maschietti mancheranno ben 50 milioni di donne. Preparatevi zie. Sellerio & Panluca in un intervista al settimanale Entertainment Weekly si dichiarano coppia di fatto suscitando le ire di Sponge Bob, Ray Liotta e un tizio che passava di là. E' in uscita forse l'ultimo disco degli Hella, Veronica Berlusconi, da vera donna protagonista del suo tempo ha scelto stampa e mezzi di comunicazione per tirare il culo a suo marito. Vorrei solo dire a Veronica che noi siamo qui a braccia aperte e che per una donna fashinosa et shantosa come lei non è mai troppo tardi, soprattuto per decidere di vuotare il sacco e per fare un po' di sana gayna a Villa Certosa.
In arrivo nuove, sconvolgenti rivelazioni ed un'intervista-confessione a Kurt Russel che spiegherà come mai non si riesce mai definitivamente a scappare da New York City.
A voi studio.

Monday, January 29, 2007

La Verità non è mai Soddisfacente



Quando a cavallo del millennio l'aggettivo global cominciò a stamparsi sulla bocca di tutti, fu presto chiaro quali sarebbero stati gli argomenti dell'agenda politica degli anni a venire. La rivoluzione digitale, i profondi mutamenti apportati da comunicazione e nuove tecnologie, l'arrivo di Mtv, le Spice Girls, il Millenium Bug e tutto un gran ciarlare che da Red Ronnie in giu prendeva sempre più di frequente la forma di due distinte, orribili impronunciabnili parole
Villaggio Globale.
Io a dirla tutta mi sentivo global in ogni sua declinazione, un po' per quel lascito united colors che le maestre delle elementari tanto avevano faticato ad iniettarci, un po' perchè tutto quello che mi capitava di fare- dal massiccio e costruttivo utilizzo di internet ai viaggi low cost all'interesse per le news e la politica internazionale, aveva quel sapore lì da giovane cittadino del mondo, non per forza da sognatore fricchettone sandalato non per forza da dandy, ma direi proprio da giovane cittadino del mondo col jeansetto e la guida Lonely Planet.
Su un punto solo non c'era intesa, su un punto solo un sacco di gente in giro per il mondo non smetteva di spaccare i coglioni all'umanità intera. L'economia, gli scambi, il mercato, i dindi il dinero le palanche.
Non permettere all'economia di scavalcare la politica, non permettere ai legittimi interessi del mercato di legittimarsi e affermarsi al di là della politica o peggio ancora ai danni di essa su scala mondiale.
Niente.
Adesso che è il riscaldamento ad essere diventato globale, ora che riaffiorano sulla pelle di tutti i danni di scelte fatte dai manager la cui sacrosanta missione è quella di ingrassare i profitti, i problemi diventano realmente globali.
E' per questo che nonostante gli sforzi e la gran quantità di dati ed informazioni, il documentario di Al Gore An Inconvenient Truth non buca la buccia della questione. Gore invita giustamente i cittadini ad avvicinarsi ad un consumo intelligente che punti a ridurre gli sprechi energetici ma non chiede a gran voce una soluzione politica globale, non pretende da tutti una sterzata decisa. La realtà è che la ragnatela degli interessi ha completamente estromesso ed indebolito la politica tanto che nessuno si mostra stupito quando si parla di Bush e Putin come i burattini della cricca del petrolio e del gas. Niente di nuovo vero, in fondo l'assessore Palumbo nel piccolo del suo comune l'appalto finisce sempre col concederlo alla EdilPalumbo, ma ora che il gioco si è ingigantito anche i cazzi sono molto più difficili da gestire.
Fare il Mr "Te l'avevo detto io" è patetico. Ma fare il testa di legno e ironizzare ancora sull'asse No Global-cani cilum-Zapata-Bella Ciao dopo tutto sto pippone in technicolor mi sembra solo una roba triste.

Friday, January 26, 2007

Siatevici



Questa sera la band tascabile e affilata come un coltellino made in Switzerland Nurse porterà i suoni freschi della sua no-disco fracassona e cubista al club Caribe, elegante resort immerso nelle ridenti colline sopra Trento. A seguire i DOS un altro duo, questa volta chitarra e batteria, progetto parallelo dei nuovi membri di One Dimensional Man.
La serata si preannuncia pettinata.
Al solito Venivateci.

Il Boscaiolo, l'Acqua della Mozzarella e il Cuore Nero di Gionni



Vivere senza raccontare equivale a non vivere, un po' come la vecchia storia dell'albero che cade nella foresta, se nessuno lo vede, allora è come se non fosse mai realmente caduto.
"La vita senza il ricordo non esiste se non la puoi raccontare. È come bere l'acqua della mozzarella senza mangiarla. Tuttavia non si può parlare delle cose prima di essersene distaccati".
Non lo dice Arthur Schopenauer ma Nico dei Laghetto centrando a pieno quello che è stato il grosso problema degli ultimi giorni.
Click.
E' morta una persona che conosco, che molti dei miei amici conoscono. Sulle prime pareva si trattasse di suicidio, adesso sembra invece che l'abbiano ammazzato. Non so cosa mi sollevi di più, so solo che il quadro è offuscato e che se mi sento strano io, che tutto sommato resto ai margini della cerchia degli amici e dei cari, figuriamoci tutti gli altri.
Lo scrivo perchè qui sopra nell'intestazione c'è scritto Gionni Mox Contro il Toro Meccanico e se questa cosa non la metto qui finisce che non mi riesce piu di mettere altre cagate puntute e spiritose e se ancora non lo sai il Toro Meccanico è uno che ci mette sempre troppo poco a schiaffarti al tappeto. Pensi sempre di avere imparato qualche cosa dalla volta prima e invece niente, giù con la faccia contro il freddo delle piastrelle, come l'ultimo degli stronzi.

Sunday, January 14, 2007

Che faccio lascio signo'?

Nel giorno in cui a Caracas il presidente iraniano Ahmadinejad viene ricevuto da Hugo Chavez come un eroe coi petardi e il Maraschino, una nuova lettera del Messiè ed una mail di una giornalista dalla Bolivia mi aprono gli occhi su una realtà sconosciuta. Pare che da quelle parti le cose si stiano mettendo male : giovedì nel corso di una imponente manifestazione a Cochabamba la polizia ha lasciato a terra 3 morti e 170 feriti negli scontri durissimi tra sostenitori del presidente Morales e attivisti di destra ed una guerra civile sembra alle porte.
Fortuna che abbiamo i computer, mi verrebbe da dire. Anche perchè sui quotidiani italiani della Bolivia ne hanno parlato in pochi.
Aspè Aspè frena che ancora non siamo arrivati al nocciolo, il fanta-torrone equo & solidale sui grandissimi cazzi del Sudamerica non c'entra nulla, o meglio, per tua fortuna non saprei bene da che parte cominciare.
La faccenda che mi ha colpito e che andrebbe rivista è invece la concezione e la considerazione della stampa e del giornalismo che c'è in giro. Prima o poi a questa cosa bisogna cominciare a farci il callo: Il giornalismo come lo conoscevamo da piccoli, con l'omino in primo piano e il teatro della notizia alle sue spalle è morto e defunto zero/zibra/kaputt. I giornalisti adesso sono ovunque, molti nemmeno lo sanno, lo diventano sul momento, molto spesso senza averlo pianificato. Guarda lo Tsunami, non c'è documento che sia stato girato da una troupe di professionisti, non c'è filmato reperibile che non sia realizzato con le cineprese dei turisti e coi telefoni.
Nel 2007 un sacco di gente produce contenuti, dal flione dei filmini amatoriali ai bulli a Torino, al tizio che ti fa vedere quant'è bravo a fare l'assolo di November Rain mentre con l'altra mano..vabèh lasciamo stare. Al giornalista tocca in questi casi il delicato compito di vagliare riorganizzare, contestualizzare il gigantesco e ciccionissimo sacchetto di input. Ecco quindi spiegato l'enorme successo dei documentari. Loose Change, il più scaricato a maggio del'anno scorso, è stato fatto da un ragazzo che ha utilizzato esclusivamente roba reperita in rete, insomma, c'è più materiale, non per forza di qualità ma c'è più materiale. L'informazione è in una fase di ridefinizione e noi si ha la (s)fortuna di poterla seguire da vicino. L'idea dei giornalisti come una lobby unita e ben organizzata è una roba che non sta in piedi. D'altronde accomunare Indro Montanelli o Kapuchinski al poveraccio che alla cascina di Erba va a vedere la marca di zaghe che fuma l'assassino mi pare decisamente una clamorosa, colossale cantonata.
A cazzo, ecco come si muovono i giornalisti, come lupi senza branco in cerca di sangue grondante, completamente a cazzo, come esseri umani che cercano ogni giorno di raccontare un pezzetto di storia. Alcuni, per nostra foruna sono dei fuoriclasse, vedono lontano e riescono ad andare oltre la seconda domanda , altri invece sono semplicemente dei poveracci.

Thursday, January 11, 2007

Pulse! Pulse! Pulse!

Mentre ogni cosa sembra sul punto di sgretolarsi ed il pantalone viaggia in caduta libera verso le caviglie, un esercito di boccaloni distribuiti equamente su tutto il globo non riesce a smettere di farsi le seghe con il nuovo telefono Apple presentato martedi da Steve Jobs.
Da quanto ho potuto vedere è fatto bene, toh benissimo, ma non è il vaccino per una malattia letale o la macchina che trasforma l'alito pesante in energia combustibile. Non da ultimo costa qualcosa come 400 euro, che se ti cade un paio di volte voglio vedere se non fa la fine di quello vecchio (ok questo lo avrebbe detto mia madre).
Il nuovo Long Playing dei !!!, al contrario, costa poco esce a marzo ed è in grado di produrre una quantità di calore da struscio e di energia libidinosa senza pari.
Un morso alla chiappa destra
un altro alla sinistra.

Wednesday, January 10, 2007

99 Questions



Come si fabbricano le patatine? Quanto durerà la carriera dei Melvins? Il dramma tragicomico di Dorando Petri, Il tizio che a 9 anni ha fatto la prima sbornia, Reperire An Inconvenient Truth, Morkobot, Breece Pancake, Patti Chiari & Walter Pravo, quando potrò avere un cane, rifare aNYthing con skype, la politica estera USA non mi è mai sembrata così antiquata, la politica estera italiana mai che rinunciasse alla sua storica paraculaggine, i Down che scrivono un pezzo per una squadra di football?, il fantasma di Capitan Zibra, mangiare i kiwi, mangiare la zucca, ingoiare la parrucca, mangiare la polvere divorare i termosifoni, la chiave ricorda che è sempre lì, lì sulla finestra well-well-welcome into tha gayna tutausend/seven: we dance to all the wrong songs>we enjoy all the wrong moves>we dance to all the wrong songs>We're not leading>We're not leading
We're not.

Sunday, January 07, 2007

Beware! (De Babbatio Vasis Fortunae)



"Gentilissimo Gionni,
mi chiedevo se la facevate ancora quella rubrica sulle fregature. Spero di si perchè quello che mi è capitato la settimana scorsa ha davvero dell'incredibile. A Santa Maria delle Grazie, il paese vicino ad Acireale dove vivo, ogni anno alla Befana facciamo il vaso della fortuna per i piu piccoli. Per una parrocchia come la nostra si immaginerà i sacrifici per coinvolgere la comunità e trovare i soldi per mettere in piedi anche una piccola festa dedicata ai bambini. Quest'anno poi c'è stato da rifare tutto il tetto della canonica per cui le lascio immaginare.
Insomma verso novembre alle riunioni del gruppo giovanile comincia a presentarsi tale Gaetano detto Tano, un trentacinquenne di Capo Mulini, un paese qua vicino.
Entusiasmo, voglia di fare, progetti. Io più che in chiesa me lo ricordavo sempre al bar a mettere soldi in quelle macchinette, ma che vuole già nel gruppo siamo quattro gatti, se poi stiamo anche a fare selezione stiamo freschi, come si dice.
Bene Gaetano propone, sensibilizza si mette in prima linea, si guadagna in breve la simpatia dei ragazzi della parrocchia.
La sua proposta per il vaso della fortuna è di alzare la posta, quest'anno. Basta con il robot tutto fare per la cucina della simac, basta con le mountan bike che anche se ci hanno il cambio Shimano oramai non fanno piu gola a nessuno. Ci vuole qualcosa che visibilmente possa essere un premio da ambire. Ci vuole, secondo lui, lo scooter, che i ragazzi ce l'hanno sempre il pallino de motorino. Partono le discussioni, si tratta di un sacco di euro, non della mezza milionata che eravamo abiutuati a spendere. Tano se ne viene fuori con lo stratagemma delle torte. Facciamo fare un sacco di torte a tutte le donne del paese e poi le rivendiamo ad offerta libera. Le abbiamo incastrate così capisce signor Gionni? Chi darebbe pochi spiccioli per la torta della vicina senza che quest non lo venga poi a sapere?. Insomma le cose vanno via in rapida evoluzione, il giorno della Befana lo scooter se ne sta lì in bella mostra tutto luccicante sul palco in piazza. Non abbiamo mai venduto così tanti biglietti, che a saperlo, l'anno scorso facevamo uguale e con quei soldi alla canonica ci facevamo un tetto migliore. Comunque arriva la sera e arriva il momento delle estrazioni. Lei non ci crederà caro Gionni, ma quel farabutto aveva fatto tutta questa scenata per arrivare ad estrarre come vincente il SUO biglietto e per portarsi a casa il motorino. Che fetente.
E' chiaro che ora andremo per avvocati, non ha idea di quanto don Gianni sia andato su tutte le furie, ma il Tano sostiene che l'estrazione è stata regolare e che lui non ci può fare niente se è stato fortunato e che ora che si trasferisce a Palermo lo scooter era proprio quello che ci voleva.
Ora io mi dico, se uno deve mettere in piedi tutta questa commedia perchè non ha nemmeno i soldi per comperarsi un motorino, allora signor Gionni me lo lasci dire stiamo messi proprio male. Pena e vergogna, ecco quello che provo per quel poveraccio. Che poi quando si tratta di giocare la schedina o di metere gli euro nelle macchinette le tasche son sempre piene.
Caro Gionni, la saluto e con rispetto le chiedo di pubblicare la mia lettera, in modo che i suoi lettori sappiano che gran fetente e pezzo di merda è Gaetano Pal*****i

Ps: Che per caso lei è parente di un certo Domenico Moccia di Acireale? Mi faccia sapere, facevamo le stagioni assieme negli anni settanta, e ce ne siamo pure andati in Germania col vecchio Mimmo! Ci dica nel caso che mi venga a trovare!"

Renato Scevola, Acireale

Friday, January 05, 2007

Build Your Bear!

Build your Bear sulla 46ma a Manhattan è un negozio di giocattoli un po' particolare, dentro ci trovi solo orsacchiotti, o meglio pezzi sparsi di orsacchiotti, una specie di gigantesca Teddy Bear Factory a misura di bambino.
All'entrata dei tizi cordiali e vestiti da elfo ti guidano attraverso il laboratorio delle meraviglie dove nel giro di pochi minuti sei in grado di dare vita all'orsacchiotto che hai sempre desiderato. Si procede per gradi, prima di tutto il cuore, poi la pelliccia, il colore degli occhi, il rivestimento interno, gli abiti, il nome e i gadget connessi. Il bello viene quando ti invitano a sederti ad un computer grande e verde come il castello di Greyskull.
E' li che digiterai e/o registrerai le frasi destinate ad essere pronuciate dal tuo amico di pezza.
Bellissimo.
A distanza di mesi l'insegnamento di Build Your Bear si è rivelato quanto mai istruttivo. In effetti il pupazzo è il tuo, sei tu il creatore e il demiurgo, la scelta è tua, i giochi li hai sempre in mano tu anche quando tutto ti fa pensare il contrario.
I latini dicevano "Homo faber fortunae suae", Giucas Casella diceva "Quando lo dirò io - Quando lo dirò io (x2)"
A Build Your Bear, come del resto in qualsiasi piadinaro che si ripetti, il costo dell'orsacchiotto alla cassa aumenta in base al numero di ingredienti e optional aggiunti. Bene, al 5 di gennaio 2007 il mio orsacchiotto lo vedo un po' spelacchiato e disadorno ma ho deciso che può andare bene anche così. Come è noto, gira e rigira, i bambini finiscono sempre con l'affezionarsi ai giocattoli meno appariscenti.

Wednesday, January 03, 2007

Liberation Frequency



Per chi ci piace il rap, quello verace e old school, quello fatto con pochi spiccioli ma con tonnellate di ingegno e parole spigolose
Radiomox in collaborazione (ahaha) con Rappcats presenta Liberation, 45 minuti di sapido rap fatto da negri con le giuste referenze.
Prodotto dall' instancabile Madlib assieme all'Mc di rango Talib Kweli da Brooklyn, liberation è interamente scaricabile (artwork e mp3) proprio qui.
Il restante pippone sul futuro della musica in rete a questo punto sei in grado di fartelo da solo.

Monday, January 01, 2007