Tuesday, August 29, 2006

Il mio rapporto conflittuale con Lou Reed

Ci penso di continuo, quando sono in giro, soprattutto verso le 6 di sera, quando i bar si riempiono di gente e la gente sbuca e si rinfila nei taxi. Me lo vedo davanti, giacca di pelle lunga, occhiale alla Jake/Elwood o alla P.P.Pasolini e quell'espressione un po' così di quelli che stanno sempre zitti ma quando tocca a loro le cose le sanno raccontare. Io che lo fisso, dritto nel centro dei Rayban, fisso e duro, senza tradire il mio sguardo spavaldo da centurione col mento proteso e tronfio.
Te li inchiodo quegli occhietti da ebreo yankee fetentone
ti sto inchiodando alla vetrina di dietro, verme, se voglio ti sollevo con lo sguardo junk da 100 milioni di dollari.
Lui mi guarda e nota, come dire, una certa determinazione in me che gli sto davanti con aria di sfida

>Ciao Lou, belle le foto che fai.
>>Ciao Mox, te l'ha mai detto nessuno che sei proprio uno stronzo?.
>Detto da te suona proprio come un complimento Lou.


Ma il cafone ha già voltato le spalle e mormora qualcosa che in newyorchese suona tipo
"more-touchy"
Proprio il solito stronzo, quel Lou Reed
Che tipo però.

Sunday, August 27, 2006

Extra! Extra!

:.Credo di aver bisogno di un paio di scarpe nuove, ho camminato talmente che quelle che ho hanno cambiato forma, e un'idea sul modello ce l'avrei
:.Questo week end che ha piovuto mi è mancata la Tv, a parte la CNN e gli altri canali news non vedo la televisone da 5 mesi, cioè mi manca un po il rituale prog+ prog- fatto senza usare il cervello alla domenica sera.
:.Ho visto Fat Joe, anzi ero svaccato a chiacchierare su una panchina, mi son girato "ma quello è Fat Joe!" e il mio amico Andrea "E chi cazzo è Fat Joe?" ma io, che quando si parla di rap ho ancora le mie carte da giocare, c'avevo proprio preso e tempo 30 secondi e sono arrivati quelli con la macchina fotografica e il pennarello per gli autografi.
:.Ho visto Jack Black, con la moglie e la carrozzina a Nolita, lei era bellissima e piccola, lui era direi buffo et premuroso.
:.Ho visto i Black Dice con gli Oneida in un posto sperduto di Bklyn che per trovarlo mannaggia ci ho messo mezz'ora vagando tra gli ebrei ortodossi ashkenaziti e sentendomi peggio di Gregor Samsa a Praga. Parentesi, ho scoperto che gli Ebrei, tutti gli ebrei nel mondo sono solo 13 milioni, (ok vai con la battutone sui nazi) ho una collega ebrea che mi spiega un po' di cose, 13 milioni in tutto il mondo? Sono pochissimi cavolo, veramente troppo pochi, devono essere alquanto ammanicati, questi ebrei per fare ogni volta tutto questo casino, uhmmm.
:.Dopo oltre 5 anni ho rimesso su Californication e ho deciso contro ogni pronostico di farlo passare nella valigia dei dischi buoni..ragazzi che intrecci, "road trippin'" che fico quando i red hot erano FRESH e scriteriati ed arrivò il disco maturo e del tramonto in tutti sensi.
In mancanza di tele ho trovato su raiclick, tutto il ciclo de Il Caso Scafroglia, perla ancora intatta ed esempio di tv (come dicono gli esperti) "coraggiosa". La puntata in cui Tremonti e Bossi vanno in gita sulla famosa alfetta citando "Il Sorpasso" è da tesi di laurea: Corrado Guzzanti subito una cattedra all'università della Gayna.
:.Per restare in tema ho mangiato roba kosher, in un chiosco dove cucinano due vecchie malefiche ma con l'occhio vispo di chi la sua cosa la sa fare. Ci passavo di continuo e so che è molto rinomato, fanno questo Knish, chè è nè più e nè meno come il nostro tortel di patate, ma aveva la cannella dentro. Io non vi capisco amici sostenitori della cinnamon, cioè, no-non riesco ad argomentare, proprio non vi capisco.
:.Il tortel di patate kosher mi è rimasto sullo stomaco e mi sono dovuto alzare a bere durante la notte, ma avevo la lampada fulminata e siccome ero appezzi avevo tipo i pantaloni a metà ginocchio sono inciampato, ho appoggiato la mano sul divano nero ma col peso ho sbilanciato tutto quanto e c'erano un sacco di vestiti che sono finiti ovunque. Stamattina sembrava che avessero messo una bomba nell'armadio da quanti vestiti c'erano in giro.
:.Da oggi la mia vita cittadina ha preso una piega definitiva, ho acquistato The Cheap Bastard's Guide to New York City di Rob Grader, la bibbia definitiva per vivere a Gotham, roba che ci trovi tutti i posti per mangiare, bere gratis, i posti che dopo una certa ora danno la roba a metà prezzo, i libri, i giornali, i concerti gratuti, dove trovare corsi di ogni genere free e dove farsi tagliare i capelli.
:.Steven, il ragazzo con cui suono mi ha regalato il biglietto per vedere Mastodon, Converge, The Bronx, che ragazzo d'oro (ma dopo che a Las Vegas ha vinto 800 dollari così, era il minimo direi.)
:.Sono attanagliato da pensieri angosciosi, ma pochi minuti dopo me ne sciaquo bellamente. Entro due settimane comincerò a prendermi a pugni da solo come Tyler Darden in Fight Club.
:.A leggerla così tutto sembra il resoconto di una puntata di Fantasilandia, ma in realtà c'è sempre il lato marrone, mi capitano spesso dei bei grattacapi e le difficoltà non mancano, direi quindi che viaggio ad un ritmo di 3 passi in avanti e 2 indietro.
Sapete che cosa ho mangiato a colazione? Si va beh, il resto lo trovi su www.fiatella.com

Friday, August 25, 2006

Pandora)))



E' come scartare un gioco nuovo, di quelli che puoi utilizzare come base per ambientare le tue avventure, quindi quelli che durano di più. Anche se ancora in fase di rodaggio Pandora è un giocattolino molto interessante.
Tu inserici il nome di una artista e Pandora crea una radio basata sul meccanismo a piovra dei link e su una serie di algoritmi che tengono conto di tutti i feedback degli utenti. Il tutto ad una qualità audio stupefacente. Il valore aggiunto sta nella possibilità di incappare in artisti nuovi o sconosciuti, ma in qualche caso molto validi, semplicemente seguendo il flusso.
Io, fossi un voi, un giro me lo farei.

Thursday, August 24, 2006

Be strong, be wrong

Due giorni fa è uscito il nuovo disco dei Nomeansno,non mi importa se non sarà all'altezza di alcuni capolavori come Wrong, O+2=1, o The Day Everything Became Nothing.
Sono loro, sono ancora loro, dopo 25 anni di carriera e 100 milioni di concerti e se dopo tanto tempo riescono ancora a divertirsi così, allora c'è posto per tutti.

Sopra una foto del tour di You Kill Me, quando c'era ancora
Andy Kerr, adesso i fratelli Wright + Tom Holliston sono così.
Ah, tra la lista dei nuovi pezzi segnalo "Mondo Nihilissimo 2000", titolo quanto mai evocativo. Quando si dice la vecchia guardia.

Wednesday, August 23, 2006

La questione CBGB



Sono mesi che questa storia si trascina. “Lo storico locale CBGB, culla del punk-rock, della new-wave e dell'Hc newyorkese chiude i battenti” No so dire per quale motivo preciso, ma la faccenda non mi ha mai convinto del tutto. In una città che saprebbe vendere anche i sotto bicchieri usati da Lou Reed o Madonna (e probabilmente lo fa) un’istituzione famosa in tutto il mondo come il CBGB viene mandata a casa così? Il sindaco Bloomberg non è un fesso e difatti, se sei un regista e vuoi girare un film a New York, da un anno a questa puoi beneficiare di sgravi fiscali notevoli, così mentre prima i film sulla costa est li andavano a girare in Canada che costava meno, ora è facile beccare in giro delle troupe a girare inseguimenti o scene d'amore a NY. Detto questo il "Country Bluegrass Blues and Other Music For Uplifting Gormandizers" pare chiuda i battenti una volta per tutte a fine settembre, poco fa è capitato di passarci davanti ed è un continuo pellegrinaggio di punks e turisti o molto più probabilmente tutte e due le cose assieme. Dopo tutto commovente. Settembre sarà un mese caldo di ritorni al 315 della Bowery, sono attesi Gorilla Biscuits, Reagan Youth, Dead Kennedys, Fishbone, Flipper, Igninte, Hatebreed, forse la Rollins Band e probabili sorpresone finali.
Ma quello che mi chiedo è dal momento che ci sono addirittura i cioccolatini col marchio CBGB com'è che questi continuano a dire di non riuscire a far nulla per evitare di essere sfrattati?
Saranno anche cioccolatini buoni ma viene su un puzza..

Thursday, August 17, 2006

The Beauty and the Geek

Sono contento che il geek, (il secchione nerd e imbranato) sia di colpo diventato il feticcio su cui tutte le ragazze che vivono il proprio tempo vogliano mettere le mani. Sex Symbol inconsapevole e distratto il geek, gioca tutto il suo fascino sull’incapacità di rendersi conto di quello che gli succede attorno.
Un po’ perché ci siamo passati tutti un po’ perché tenere per i più deboli è una vocazione che fiorisce da bambino, i nerd fanno simpatia e tenerezza. Già simpatia e tenerezza, proprio loro, cocktail micidiale per una ragazza chic determinata ad essere protagonista del proprio presente.
Il fatto è che da qualche tempo, e dopo svariati incontri, ho cominciato a dubitare dell’integrità ontologica di questi geek, cioè-ad un certo punto ho pensato:vuoi vedere che ce la stanno dando a bere a tutti?
Capito i furbacchioni ? Vedi da che parte tira il vento e ti metti gli occhialoni a’la Sandro Pertini e le t-shirt che ti comperava la mamma? Ti fai dei tatuaggi con le tabelline scientifiche?
No bello; imbranato ma soprattutto secchione devi esserlo veramente; troppo facile, troppo facile così.
Devi interessarti di esperimenti scientifici, essere brillante in cose che la società classifica agli ultimi posti, comperare National Geographic, giocare a scacchi, sapere un culo di roba che non fa mai colpo sulle ragazze ma attira come le mosche altri brufolosi con i calzini bianchi. Devi essere rigido, legnoso quando cammini, devi tirarti su gli occhiali di continuo e fare la faccia impaurita quando qualcuno ti dice: scusa che ore sono?Devi avere i brufoli, e abbinare i colori dei tuoi vestiti in maniera peeesssimaaaa, devi covare la rabbia per anni prima di trovare il coraggio di dire “Hey tu, porco, levale le mani di dosso” devi fallire, giorno dopo giorno, ma senza rendertene conto, non fare lo sgamato che ha capito come gira nel tutausendsix e che domani di colpo si compera l’Alfetta perché –alle ragazze ci piace il cabriolè.
Prendi Rick Moranis, oltre ad essere un vero genio ed un caratterista coi baffoni, quando ha deciso di fare un disco non si è messo a fare l’indie a tutti i costi, non ha comperato degli occhialoni alla Gianfranco Funari per sembrare più cool, non ha detto “Io devo tutto a David Bowie”. No, ha semplicemente fatto un disco pessimo di country scialbo che solo un secchione canadese come lui poteva produrre.
Lunga vita a Rick Moranis, dunque, non come l’ennesimo ripescaggio trash, ma come simbolo di tutti quelli che per anni hanno viaggiato dignitosamente su una carreggiata e che di colpo si vedono superare sull’altra corsia da un’Alfetta carica di impostori.

Wednesday, August 16, 2006

La Colazione dei Campioni/6



The Cure - Close to Me
Quando fai colazione anche i piccoli dettagli sono importanti.
Mettiamo che sul tavolo hai dei biscotti, la temperatura del latte e la consistenza delle gallette devono essere perfettamente calibrate, altrimenti l'equilibrio e con lui il dorso del biscotto, finiscono per spezzarsi.
Ecco, Close to Me dei Cure ha quel tipo di equilibrio, è un pezzo languido, certamente morbido, ma che non si spetascia mestamente nel tazzone, resta su, fino alla fine, fresco e tenero.
Io non amo la New Wave, non mi piace proprio la rigidità di questi tizi, ma questo pezzo ha un arrangiamento speciale, viene fuori con uno stile e una grazia e un'ironia incredibili. Piccoli suoni, piccole note, le mani che battono, l'organo i fiati,le marimbas; tutto messo giù con quella dolcezza malinconica che solo Robert Smith.
Non mi vengono in mente altri pezzi a cui paragonarlo, Close to Me viaggia in carreggiata singola, è una canzone unica e se ci pensate bene funziona su scenari incredibilmente diversi, sole pioggia città campagna mare monti ristorante pizzeria cameretta- festa in piazza, risveglio o buonanotte, gioia o tristèza.
Evivva.

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Saturday, August 12, 2006

NYC Updates


Well, tiriamo un poco le fila.
Comincio a vedere la discesa, la fine e la cosa mi preoccupa, tra un mese e mezzo scatta il rientro, a meno che non voglia vivere in clandestinità i prossimi 20 anni, è il caso di fare ritorno al paesello.
I vari fronti sui cui sono impegnato, mi impediscono di pensare troppo alle mosse future, anche se sto elaborando progetti folli per l’autunno-inverno che per ora tengo top-secret, che se per caso lo viene a sapere mia madre le prende un colpo.

Ricordate Emily, la moglie incazzata che si vendica del marito infamandolo acquistando spazi pubblicitari in tutta la città? Si? Bene si trattava di una bufala colossale. Gli americani sono dei fottuti geni della comunicazione. L’episodio di Emily e Steven andrà in onda lunedì su Court Tv, all’interno della serie Tv Parco P.I. Uno può seccarsi e sentirsi tradito, ma i tipi che hanno messo in piedi la bufala hanno tutto il mio rispetto e la mia ammirazione. Big Up.

Il plot per fare esplodere gli aerei sulla tratta UK-US ha mobilitato i 33 mila agenti di NY, con scene alquanto bizzare. Scendo in metro e vedo un addetto che smonta un pannello pieno di fili e diavolerie, poi scivola e finisce col strappare metà dei circuiti. Lo guardo, mi guarda, lo riguardo e mi guarda come uno che ha appena rubato la marmellata e che ha i baffi finti.
Restando sulla metro, devo dire che è uno dei luoghi che meglio rappresenta il famoso declino strutturale americano in cui continuo ad imbattermi. Basta dare un’occhiata a cosa è capitato sulla 34th station giovedì per un acquazzone estivo di 20 minuti.

-Musica, a settembre esce Young Machetes, il quinto disco dei Blood Brothers, prodotto da John Goodmanson e Guy Picciotto dei Fugazi, qui e sul Myspace dei ragazzi ci sono un po’ di pezzi anteprima.
Le mie orecchie stanno meglio, ma non contento mi sono visto i Black Dice, che per 15 minuti buoni mi hanno fatto sentire piccolo piccolo e nero di pece.
Come si dice, sopraffazione sonica?
Ho deciso che andrò a vedere Henry Rollins, anche se indiscrezioni lo danno anche in lizza per un possibile show a sopresa al CBGB, che come noto dovrebbe chiudere a fine settembre. Mah
Domenica tocca a “World Trade Center” il tanto chiaccherato film di Oliver Stone sugli attentati delle torri. Qua si è scatenata la bagarre dei commenti, il Newsweek lo mette in copertina , Il NY Times è più tiepido, le associazioni delle vittime promettono di fare causa, i repubblicani lo adorano i democratici sono un po’presi alla sprovvista, ma è Oliver Stone, no? Uno nel bene e nel male da tenere d’occhio. Io purtroppo non reggo Nicholas Cage, ma a chi lo facevi fare il poliziotto emo? A Henry Rollins? Suvvia.
Last but not least, Blast but not beasts, fast but not fists in arrivo una nuova avventura di Sellerio & Panluca, e forse in settimana una breve biografia dei pupazzi mattacchioni, che tutto il mondo ci invidia.
Mica Cazzi.

Thursday, August 10, 2006

Mani avanti

I conti non tornano. Certo c'è sempre qualcuno che in questi casi invoca cospirazioni , P2, la CIA, lasciandosi sedurre da tentazioni dietrologissime, ma il tempismo sembra perfetto. A distanza di poche ore da una risoluzione sfumata, e nel mezzo del gran macello mediorientale, un toro meccanico che nessuno riesce a controllare, Bush prende il telefono rosso, come quello di batman e chiama Blair, chiaccherano un po' crecando un modo di togliere almeno qualche nodo dal pettine, per cominciare a ragionare almeno, visto che nelle ultime 3 settimane è venuta giù tanta di quella cacca da far impallidire i professoroni di meteorologia.

Come nei video game B&B player1 e player 2 sono alla fine dello schema (non uno dei più difficili chiariamo) , c'è il mostro da sconfiggere, palle infuocate dappertutto, raficche di piccole navicelle triangolari da schivare.
Bush è sempre stato un po' lento col Joystick e Blair non è certo la mano lesta di una volta. Così decidono di giocarsi la super arma per fiaccare il mostro e distrarre col botto tutti gli altri.
BEWARE! BEWARE!
Ma magari mi sbaglio eh.

Wednesday, August 09, 2006



Pensando alle cassettine mi è venuto in mente un aneddoto riguardante la prima che ho acquistato-
Johnny Mox Vs. Zappo: a (Bad) True Story.

E’ estate, fa caldo, sono in giro con mia zia che è bella ha gli zoccoli rossi le unghie dei piedi dipinte di rosso i capelli biondi che svettano nella folla scomposta della fiera. Tutti ci vanno alla fiera. Per forza, è quella del Santo Patrono, comprano padelle sedie di paglia, prosciutti, olive lupini, zucchero filato, icone religiose, tubi, attrezzi, porchetta, palloncini. Lei mi stringe la mano ed ogni tanto si volta e mi guarda giù illuminandomi col suo sorrisone. Ha gli occhiali come Monica Vitti, anzi a guardarla bene sembra proprio Monica Vitti, con quella voce e la risata rauca e fragorosa.
Passiamo bancarelle su bancarelle, c’è odore di noci tostate, maiale e sementi. In una c’è un uomo con il barbone, le maniche rimboccate ed un microfono che mostra i prodigi di un affettatore multi-sciabola, la gente si accalca incuriosita tutti urlano ed hanno voci potenti, chiamano la zia, un po’ perché in paese la conoscono un po’ perché davvero sembra Monica Vitti.
Ogni volta una pausa, ogni volta il solito rito, “bello di qua bello di la guance-baci schiaffi a chi sei figlio tu? questo è il nipote che sta al nord, e giù altri baci-guance-schiaffi e quanto sei cresciuto anche.
Finalmente arriviamo nei pressi di Zappo, lo capisci che stai per arrivare da Zappo, perché la musica la cominci a sentire da lontano, perche Zappo, che ha l’orecchino come un pirata, tiene il volume sempre alto.
Sono troppo grande oramai per i giocattoli della fiera ma troppo piccolo per le sigarette o altre cose da grandi e da un po’ mi piacciono i dischi. Tutti i giorni dopo pranzo passo un paio d’ore, quelle più calde, nella camera in cui tutti i fratelli e mio padre-che è l’ultimo, hanno dormito. Ci sono un bel po’ di dischi e cassette e un vecchio stereo SANYO grazie al quale giorno dopo giorno scopro le meraviglie della melodia italiana (mio zio) e le sregolatezze della black music e del rock dei settanta (mio padre).
La bancarella di Zappo è un’esplosione di colore. Ci saranno centinaia di cassette, liscio e walzer per lo più, ma la mia attenzione si dirige su una in particolare.
Bianca, con una grossa scritta rossa “Bad” in diagonale e in primo piano un tizio di colore con il giubbotto di pelle.
Micheal Jackson, c’è scritto in nero, di lato. “E’in inglese” mi dice la zia da dietro gli occhialoni fumè, ma io nemmeno la sento.
“Figo cavolo, troppo figo” penso guardandolo in quella posa coi pollici sui passanti della cintura borchiata e lo sguardo mezzo da duro, mezzo imbambolato. Per un’attimo tentenno buttando l’occhio su “Jovanotti for President” ma poi decido che sarà "Bad", la prima cassetta che acquisterò nella mia vita. La zia, abituata ai teschi e ai mostri sugli LP dei miei cugini più grandi, non si fa troppe domande e porge le 7 mila lire a Zappo.
Adesso di tutto quel trambusto della fiera non me ne importa più niente, voglio andare a casa, di corsa, giù per le scalette, prendendo tutte le scorciatoie che conosco, rifiuto addirittura il gelato questa volta, scanso vecchie vestite di nero, cani, muli, bastoni, sacchi di olive, buste di plastica azzure, sulle scalette mia nonna sbuccia i fagiolini, la scavalco con un balzo saltandole sopra mentre sento che mi urla qualcosa in nonnese.
Il Sanyo è lì, sotto le cuffie grigie ed il poster della lazio campione 1974/75
I tasti del Sanyo sono super germanici, duri et precisi, fanno scattare la cassetta sull’attenti al grido di Eject!
Sfilo Otis Redding/infilo la cassetta di Bad e spingo play.
(…)
Fzww...zzzzzww
Niente. Mando avanti di un po’, niente. Nemmeno quel cicalino prima che il disco inizi. Mando avanti ancora. Niente. Tiro fuori la cassetta, il nastro è già quasi a metà. Mi dico che sarà tutto sull’altro lato e ripeto l’operazione ma.
Niente. Nulla null zero zibra kaputt.
Vado avanti e indietro coi tasti del Sanyo che ormai piloto come uno del mestiere ma non c’è niente. Ritiro fuori la cassetta meccanicamente, la riesamino a fondo, controllo il nastro che tante volte non sia tutto bianco, faccio una controprova con "Brain Salad Surgery" degli Emerson Lake & Palmer, per accertarmi che non si tratti di un problema del vecchio Sanyo.
Ma non succede ancora
Niente.
Ho i lacrimoni.
Sudo freddo e ho i lacrimoni.
Fuori sento che è arrivata la zia, chiacchiera con nonna,
mi chiamano.
Cerco di inghiottirli, i lacrimoni, ma ce ne sono di nuovi pronti
appena dietro.
Maledetto Zappo e il tuo orecchino da pirata.
Maledetto il tuo stereo la tua bancarella e tutti quei dischi di Fausto Papetti con le donne nude in copertina
Me la pagherai.
Stanne certo che
Me la pagherai.

FFWD?



E' il 1963. La Philips immette sul mercato l'audiocassetta, un piccolo contenitore con due bobine che raccolgono il nastro su cui può essere registrato materiale sonoro su entrambi i lati.
Bella mossa direi. Il nastro ha permesso una serie di risvolti sociali
non da poco legati alla musica, vedi le varie compilation- per la tipa che ti piace, per gli amici ignoranti, per i viaggi, i mixtape, i demo, i corsi deAgostini a cassette fino alla apoteosi letteraria di Nick Hornby.
Thurstone Moore dei Sonic Youth, ha pubblicato da un'annetto un libro sulla cultura e la storia del mixtape.
Com'era inevitabile una roba a metà tra l'operazione nostalgia ed una seria disamina del fenomeno.
Chiaro che oramai, come molti oggetti di culto, anche l'audiocassetta vive una stagione di ritorno e viene un pò pompata sull'onda dell'entusiasmo amarcord.

Al di là del look superfico e delle scritte/disegni personalizzati, le cassette mi piacevano perchè ti obbligavano a sentire bene i dischi, cioè tutti di fila come l'autore li aveva concepiti.
Siccome odio i nostalgici non voglio dire che adesso l'iPod e le sue playlist killer abbiano ucciso la musica ma ogni tanto a forza di skippare avanti e indietro in lungo ed in largo nei circuiti, un po' assassino mi-ce-lo sento.

Monday, August 07, 2006

Squit SQUit

Weasel Walter, presidente della repubblica dei nervi strappati e delle unghie conficcate, è di nuovo in città.
Poco fa assieme alla delegazione dei suoi amici volanti mi ha letteralmente raschiato via la pelle dalle orecchie. Sono bastati solo 25 minuti di Flying Luttenbachers, nuovo disco, nuovo tour, nuova formazione e già in condizione di fare davvero male.
Mentre tornavo a casa sentivo i topi squittire, non nei vicoli
di Gotham City però, ma nelle cavità verdognole del mio cervello andato a male.

Due, tre pollici su per gli opener Child Abuse (se vi chiamavate semplicemente "Stronzo" facevate prima)un frappè di Locust e Primus primo periodo featuring un un tastierista genio-del-male con ampli mastodontico e testata Sunn. Al banchetto unico articolo del merchandising una maglietta arcobaleno "Child Abuse" scritto come al luna park con strisciata di cacca.
aggiudicato, direi.
Child Abuse,
minchia che nome da stronzi.

Wednesday, August 02, 2006

Pista!



Sul pedalo', in moscone, sul pattino, sull'Alfa 75 di Ugo Mazzia, in slitta, coi rollerlblade, con la navicella dei Masters, con le moto lego technics, gli sci d'acqua ai piedi e l'occhiale a goccia, le pinne, il fucile, gli occhiali, con la maserati Bburago, con quelle locomotrici a pompa dei film muti,con il carro armato, con il risciò, con la gondola, col calesse, col cocchio, col carro funebre, con la Moto Morini, con il paracadute, con il Giambo gèt, con la liana, col pattino l'ho già detto, con le pattine, con il bus, con il traghetto, con la funivia, con la fu nicolare, con il taxi-kebab, la mongolfiera, col trattore, con il teletrasporto, con il taglia erbe, con le hot wheels, con la sedia a rotelle, con tandem, con il bilico, con il sidecar, con l'auto blu, con il bob, con la connessione wireless, con l'autostop, appesi ai tubi sotto il camion come Kurt Russel, con l'elicottero, l'Airforce1, il filobus, il go-kart, l'autoscontro, la metropolitana, con la bici col cartone che fa più rumore, nel bagagliaio della vittima, con il Suv e la borsetta, a cavallo di Black Staillon, a cavallo del Fortunadrago, a cavallo di cento elefanti ricchioni, su una scopa, in canoa, volando col mantello, volando coi razzi, volando con le bombolette spray, con il nastro trasportatore, con l'oleodotto, attaccandosi con lo skate al camion della spazzatura, con il ughguaha catamarano, con il monopattino, con la betoniera, con l'Eurostar, con l'aliscafo, col sottomarino, con il dirigibile, con l'aerostato
con con quello che ti pare ma

stanno arrivando.
E sono venuti a mettere a soqquadro l'intera
città con la loro stronzaggine-

A questo indirizzo troverai
Le Straordinarie Avventure di Sellerio & Panluca


>Te l'avevo detto che ero invasato per i pupazzi no?

Tuesday, August 01, 2006

The Apollo program was a hoax



Va Bene, fa caldo, molto caldo ed è umidissimo, si fa fatica a muoversi e in metropolitana pare di essere alle terme in quelle piscine di zolfo.
Il problema, come già ripetuto è che il paese non tiene il passo. Qualche settimana fa il Queens è andato in Black Out lasciando 100 mila persone al buio per OTTO giorni. Oggi è toccato alla città di Chicago. Stessa storia, stessi disagi; gran caldo, condizionatori a pallettone, cento milioni di ascensori a pieno regime e crack.
Se Chicago e New York, punte di diamante dell'industrializzazione e metropoli modello vanno giù come castelli di carte, vuol dire che il problema non è cLAnGh>>in casa mia ne abbiamo 2 di condizionatori, uno a testa, uno per stanza. Ma gettando lo sguardo fuori dalla finestra ci si accorge che in città ogni palazzo è ricoperto da una specie di armatura di condizionatori.
La più grossa preoccupazione nazionale è trovare il modo di evitare questi black out, NON diminuire il consumo o che ne so costruire dei condizionatori all'avanguardia. Il problema, in forme ogni volta diverse, si ripresenta ad ogni occasione. L'America e la sua ostinata ossessione per la frontiera, è una locomotiva in folle corsa che pompa galloni su galloni senza pausa; rallentare significa soccombere. Ma se in Cina (dove fa caldo uguale immagino) o peggio ancora in Africa ogni famiglia dovesse decidere di montarsi un apparecchietto del genere invece di usare i più tradizionali rimedi come il ventaglio o i piedi nella bacinella, è evidente che il gioco non può reggere.
E-non per fare i catastrofisti-ma non reggerà.