Monday, July 31, 2006

Sunday, July 30, 2006

Bolle))



Peter Jackson*Fela Kuti*Adam Green*The Economist*Mockumentaries*Jean Vigo*Christian Zingales*Pu-pazzi*James Ellroy*Lo Scempio di Cana*Brothers in the Head*RUN DMC*Anderson Cooper della CNN ha una vita fuori dalla diretta?*La Steve Rogers Band*Drums Drums Drums*Das Oath*San Francisco*Buenos Aires*Imparare a registrarsi*13 Tzameti*Oneida nuovo*Lasciare crescere la barba?*Suonare bene il piano*Appianare bene il suono*Brian the Brain*Brian Wilson*Necrobutcher*Bollywood*The Jai Al Savant*capire di più di tecnologia?*Blah*Blah*Bla*h
Input and Fireworks Galore!

Thursday, July 27, 2006

Sweet Lower East Side



Amo il quartiere dove vivo.
Mi piace il fatto che sia complicato, spesso campato in aria
pieno di storia e di gente venuta da ogni buco della terra.
Ci sono passati tutti, specialmente all'inizio, all'epoca dei Tenements, che
accoglievano i braccianti che a flotte arrivavano dell'Europa al principio del secolo scorso.
Ogni palazzo una città diversa, lo zio Vincenzo mandava la lettera al paese, dicendo di venire, che posto ce n'era qua da questa parte dell'oceano che magari risparmiando un po' si poteva aprire una macelleria come quella in paese etc...
Prima gli ungheresi, gli olandesi, poi gli italiani, gli irlandesi, gli ebrei
che proprio dietro casa mia fondarono il Forward, primo quotidiano americano in lingua Yiddish, poi i tedeschi,
i greci gli scandinavi in seguito completamente spariti da NY causa costruzione del Manhattan Bridge, poi indiani cinesi, tutta gente che con le proprie mani ha costrutio New York, brownstone dopo brownstone.

Stretto tra il Brooklyn Bridge ed il Manhattan Bridge, il Lower East side si sviluppa in quel
lembo di terra delimitato a Nord da Houston Street, che lo divide dall'East Village, ad ovest dalla Bowery mentre a sud dall'Hudson River, il fiume che separa Manhattan da Brooklyn
Seppure radicalmente cambiato negli ultimi 5/6 anni, il LES è sempre stata la parte più popolare della penisola di Manhattan, la periferia
vecchio stile per intenderci. Al momento, al di là della folle corsa immobiliare, è il caos a farla da padrone la vero e proprio tagadà metropolitano.
Ma è qui che viene il bello.



Casa mia è una specie di piccolo castello metropolitano giallo, scrostato, stritolato e sospeso tra cento città diverse.
L'incrocio Essex- Canal Street ed il vicino Seaward Park, sono il punto di separazione di mondi lontani anni luce. Ad ovest l'espansione a macchia d'olio di Chinatown , dopo aver praticamente assorbito Little Italy,minaccia di prendersi anche altre grosse fette di LES, portando in dote l'immancabile seguito di pesci, noodle granchi e sputazzi ovunque. Ad ovest c'è Honk Kong in sostanza, con tutte le fragranze tipiche. A Nord, la parte più storica e antica è il regno della Gayna e del divertimento. Tutti i locali che contano stanno lì, ce ne saranno 150 nel quadrato di 3 block, gigantesca calamita per studenti, artisti, pseudoartisti, ristoranti all moda, fashion indie, hipsters, viveur, taxi kebab, Liquors, Delicatessen, spray art, sexy motherfucker chica riot deca-dance chettelodico affah tutto davvero tutto il possibile senza sosta fino al mattino.

Ad est invece la faccenda si fa più complicata in quanto in quella zona sorge uno dei primi project, ovvero complessi giganteschi di case popolari abitate in gran parte da afroamericani e latinos, ma se guardi bene qualche cinese lo becchi comunque, o che c'ha la lavanderia o che c'ha il negozio di frutta con la muffa il cinese non molla, sta lì a sputazzare tutto il giorno e non lo schiodi.
Nel mezzo il pittoresco Seaward Park, popolato dal tipico scoiattolo newyorchese, vorace e metanfetaminico, divide e unisce questi mondi assurdi, dove può succedere che gente che da anni vive a NY, non abbia mai parlato inglese, dove gli ebrei ortodossi girano con la tuba la barba e i boccoli ai lati come se fossimo nella Praga di kafka, ci sono templi di ogni religione, panetterie kosher, vietnamite, pakistan-deli, macellerie che Brrrr hanno in vetrina la carne arancione fosforescente, locali chic, saune, centri culturali, i parrucchieri giapponesi, il coro gospel, la chiesa, i tizi in strada a ballare breakdance, il camioncino dei gelati, il Good World e le sue bellezze anni 40, gli invasati del reggaetton che passano in strada facendo sobbalzare i cinesi sputazzoni, i nigga che vanno in giro con i vestiti da cui pendono le etichette, un tizio polacco coi mustacchi che vende e da lezioni di fisarmonica, il Cake Shop e le tortine cioccolato & banana, il Fat Baby, la pizza da Rosario's, la birra Brooklyn Lager con il retrogusto urbano, i tatuatori, le Drag Queen, il negozio di scarpe da gangster anni 20, il tizio col bastone ed il ghettoblaster, il negozio che vende solo cetrioli,i negozi in cui ancora non hai capito che cazzo ci vendono lì dentro, i caffè radical chic, uno studio di design con a fianco una pescheria a cielo aperto, i laundromat, il profumo, il fetore, le puttane, i bambini che giocano in strada, le mamme i vecchi, i predicatori, la metropolitana F, la metropolitanza JMZ, la fermata East Broadway, il liquor store con dentro il tizio con il fucile appeso al muro, i campi da basket lungo Essex, i teatranti nel parcheggio, Les Enfantes Terribles, la porta di casa mia, la puzza di morte e renna lasciata ad essiccare lungo le mie scale, le effigi orientali sulla porta di quello del secondo piano, la tizia che ascolta julio Iglesias al terzo, al quarto finalmente in cima , giro la chiave nella toppa scavalco la bici di Ashley, apro il frigo, chiudo il frigo, vado alla finestra do un'occhiata, mi gratto la testa, mi siedo scrivo per 15 minuti, rileggo tutto d'un fiato, poi decido che domani o al più presto metterò una foto per ogni meraviglia elencata qui sopra, e mentre quelli che sono di là stanno per alzarsi io di qua me ne vado a coricarmela.

Tuesday, July 25, 2006

Retromarcia è bello!



E' il loro mese questo, non c'è dubbio
tappezzano vagoni e stazioni della subway,
organizzano incontri, ci danno dentro con la
promozione web, ci credono e fomentano il progetto con passione ed entusiasmo.
J-J-Jews for Jesus,
ebrei che credono....in GesU
yess yess amigo tu no letto male tu right

Pare che una costola imprecisata di ebrei americani
si sia decisa per una bella marcia indietro,
In sintesi: restiamo ebrei ma diciamocelo: da un po' il dubbio
ci attanaglia, siam stufi di aspettare
'sto salvatore e vogliamo ricrederci sulla sua venuta mille e piu mille e sei anni fa
Ottimo, fare marcia indietro est lodevole, intendo ricredersi
ogni tanto è salutare, è segno di elasticità, autocritica propositiva,
dimostra desiderio di confronto, apertura gluglu glu-

Quello che mi piacerebbe è che fossero quegli altri questa
volta, quelli in Israele a fare marcia indietro.
Prima che esca fuori un disastro senza precedenti.
Ma non ce l'hanno un'opinione pubblica questi?

PS: Per il governo degli Stati Uniti a Beirut sono tutti Hezbollah, sappiatelo
Hai 4 anni, non sai parlare nè scrivere? Bella lì, pacca sulla spalla
ma per loro comunque vada resti sempre un Hezbollah.
"Come hai detto? La Carrà?"
Bang.

Monday, July 24, 2006

Guy Debord



E' il 1967.
Parigi è il centro culturale dell'universo.
Parigi è, come si dice in questi casi, la cartina di tornasole dell'Europa del malcontento sociale e del fermento studentesco.
Mentre tizi con baffo, pantalone a zampa e occhiale a goccia si affannano coi collettivi, dibattendo su Mao, Marx, Tex Willer e L'Internazionale, con l'obiettivo alla fine di portare in branda qualche compagna con pelo a marmotta, il signor Guy Debord pubblica un saggio, un libro sottile ma decisamente metal, decisamente "laminato" decisamente passatemi il termine Cazzuto, decisamente/Decisivo.
La copertina reca il titolo La società dello Spettacolo, ma non si tratta di un libretto di un'Opera nè di un saggio sul teatro parigino di Sartre.
Insomma il fragilissimo e intrattabile Debord getta lo sguardo e il cuore oltre la siepe, avanti di almeno 30 anni scrivendo un libello che spazza via tutto, tutta la ingombrante sovrastruttura comunista, e tutto il leggerissimo sub-apparato capitalista. Lucido e visionario, spietato e senz'ombra di morale, un saggio buttato giu' praticamente in versi, quasi come un poema socio-politico. Il linguaggio è nuovo, le problematiche individuate ancora di più. Pochi (ancora oggi) capiscono la portata di certe dichiarazioni, di quel tipo di interpretazione contraddittoria della realtà. Pochi capiscono uno che parla di Spettacolo in termini di rapporto sociale e Rappresentazione e Debord, consapevole di aver cantato la Sconfitta, stoicamente non si preoccupa, resta per un po' nella ballotta dei Situazionisti, scrive altre cose e gira un bel po' di film obiettivamente inguardabili(a meno che tu non sia un intellettuale di Montparnasse con la dolcevita nera) prima di farsi saltare la faccia con un fucile a pompa nel '94.
Grazie al potere di un link (per cui non finirò mai di ringraziare l'amico Founthead) ho finalmente il tanto agognato film de La Società dello Spettacolo, solo I Ragazzi della Via Pal di Ferenc Molnar aveva saputo trovarmi tanto impreparato.
Ma è anche vero che avevo 8 anni.

21
As long as necessity is socially dreamed, dreaming will remain a social necessity. The spectacle is the bad dream of a modern society in chains and ultimately expresses nothing more than its wish for sleep. The spectacle is the guardian of that sleep.
(Guy Debord – 1967 nella foto è quello tutto a sinistra)

Sunday, July 23, 2006

Se non fosse sufficiente



-E llo vedi ghe il ragazzo è autoironigho almeno no?

Saturday, July 22, 2006

Le Noeud



Sono Stanco
ho le palle girate
ho finito la benzina
ho esautito il credito
e non ne imbrocco una da tre giorni.
No, amico, non fare ironie inopportune
questa volta non sono caduto dal toro
forse sono semplicemente in sella a quello sbagliato
merda.
cazzo
merda
merda.

Wednesday, July 19, 2006

La Colazione dei Campioni/5



Finley Quaye - Even After All
Sono in anticipo questa mattina, frastornato ma in anticipo. Decido di farmi un paio di block a piedi, dopo tutto l'aria e' insolitamente fresca, ieri invece, la giornata piu'calda dell'anno, tutto aveva un'aspetto smerigliato come nei gran premi di formula1, quando l'asfalto bolle e l'aria sembra squagliarsi.

Il pezzo che ho su, da solo e' in grado di far fiorire arbusti secchi e di rinverdire intere foreste di semafori.
-Giro di basso tanto semplice quanto tondo
-Batterista ciccionazzo e nerissimo (me lo ricordo su VideoMusic, no forse era Tmc2) che le bacchette in mano a lui sembravano quelle del sushi,
-chitarra tremolante,
-mood fresco e sexy e lui, finley Quaye, lo zio di Tricky, seduto sulla panchina con quella faccia pulita l'accento jamaicano e quella voce debole.

A pensarci ben questo pezzo potrebbe soperchiare un sacchettone di ricordi, il primo che mi viene in mente e' legato al sesso,
al sesso in panda, quella vecchia addirittura, quella bordo, quella famosa con la seconda che grattava.
ma i ricordi sono sempre un'inculata, se non stai attento ti ritrovi
a fare il tetris delle possibilita', che e' un gioco pericoloso e inutile.
Ma non c'e' tempo, meglio guardare avanti
dopo tutto.

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Tuesday, July 18, 2006

Se la Zia si Inviperisce



East Houston street, angolo tra Ludlow ed Essex, Lower East Side, New York City.
Ci passo tutti i giorni ma oggi qualcuno, un certo Steven, deve averla fatta fuori dal vaso.
In bocca al lupo Steven,
questa ti fa nero.
(ah dimenticavo.. magari lo sei gia.)

Monday, July 17, 2006

Coming Soon...

Do the Right Thing



Pare che quella in arrivo sara' la settimana piu' calda di tutta la storia degli Stati Uniti.
Oltre ad uscirne vivo e tutto intero (ma ho superato benone anche il concerto dei Municipal Waste) voglio fare l'ignorante
con l'idrante ed inzuppare
il passante davanti al
ristorante.
(Anche l'aria condizionata a palla
gioca brutti scherzi mi sa)

Friday, July 14, 2006

Sorridi, e' tornata l'Escalation



I Beirut sono un gruppo fresco, giovane e molto promettente. Fanno una roba antica, una specie di radiohead in versione gitana e con qualche leggera accentatura balcanica. Non sono degli eroi ma le canzoni in qualche modo ti rimangono e dal vivo e' bello vederli cosi' inesperti e pieni di talento.
Pensavo di usare la parola Beirut solo per riferirmi alla musica, al massimo di viaggi, e invece rieccoci. Sangue e morte, le solite odiose parole: spirale, escalation e uomini con la giacca la cravatta incapaci di spiegare al mondo quanto il loro lavoro oramai non se lo caghi piu' nessuno da anni.

Thursday, July 13, 2006

The Jesus Lizard to play Touch & Go Festival?

Some people seem to believe that the Jesus Lizard may join the already stellar lineup of Touch & Go's 25th Anniversary Celebration happening in Chicago this September. On The Download writes, "Touch and Go's 25th anniversary party i n Chicago, September 8-10, has confirmed a mini-set by Big Black -- plus a full one by Shellac -- as well as all-orig-members reuions by the Didjits, Girls Against Boys, and Scratch Acid, the band that begat the Jesus Lizard. A Jesus Lizard reunion isn't out of the question, either."
Lineup so far below...
!!!
Arcwelder
The Black Heart Procession
Calexico
CocoRosie
Didjits (all original members)
Enon
The Ex
Girls Against Boys (all original members)
Killdozer (all original members)
Ted Leo + Pharmacists
Man... Or Astroman? (all original members)
Negative Approach (featuring John Brannon and OP Moore)
The New Year
Pegboy
Pinback
Quasi
Scratch Acid (all original members)
Seam
Shellac
The Shipping News
Supersystem
Three Mile Pilot
Uzeda
+ a couple of songs from Big Black

"More bands will be announced in the coming weeks"

Wednesday, July 12, 2006

Urbanscapes

E' inutile, nel 2006, l'America non tiene, cade a pezzi, non regge i suoi pochi anni di storia.
Le città piu vecchie hanno grossomodo tra i 150 ed i 200 anni, e molte, se non si interviene con decisione rischiano di diventare fogne a cielo aperto infestate di ratti.
Il documentario Urbanscapes, della coppia di registi italiani trapiantati a New York Filippo Piscopo e Lorena Luciano sfiora tutte queste tematiche lasciando parlare prima di tutto i profili, gli angoli, i costoni, i palazzi,gli storage e le periferie di alcune città americane.
Chicago, Detroit, New York/South Bronx e Newark. Quello che sta succedendo a Detroit è sconvolgente, la motorcity adesso somiglia più a Dresda dopo i bombardamenti alleati che alla città capitale del soul e della Motown e delle rivolte dei Civil Rights del '67. In Usa poi la città ha un'altra valenza, l'ossessione per la frontiera ha fatto delle metropoli dei posti a cui aggrapparsi per non essere risucchiati dal vuoto degli spazi immensi del continente.
La gente intervistata, quella si che resiste, la gente non ne vuole sapere di mollare il quartiere che viene giu o che lentamente viene abbandonato.
Se penso alle nostre città così antiche e piene di storia, quando invece qua mettono le cariche di dinamite e buttano giu tutto per ricostruire..
Ma il dato di fatto è che più passa il tempo e più mi sembra di avere a che fare con un giocattolo straordinario costruito con un materiale scadente, pronto a rompersi facilmente.
qui ne parla Antonio Monda

Tuesday, July 11, 2006

No Price


Wow. Ora posso confidarlo.
Ho smesso di credere in dio una sera di tanti anni fa, poco prima la famosa Lotteria dei Rigori di una finale di Coppa Campioni (si chiamava ancora così) tra Juventus e Borussia Dortmund.
Sono andato al cesso, davanti allo spechio del bagno di casa mia che mi ha visto bimbetto mentre mia madre mi lavava le strisce nere dalla faccia e le croste sbucciate delle ginocchia guadagnate nel cortile sotto casa e poi più avanti mentre mi facevo la barba o mentre mi mettevo il gel per uscire con qualche ragazza che aveva già le tette e tutta una serie di aneddoti retorici del genere
Insomma davanti a quello specchio ho chiesto al Super Capo di dare una mano alla juve a vincere la coppa. L'ho chiesto candidamente e con una determinazione che nemmeno prima della maturità o recentemente della laurea mi sognavo di avere.
Non mi interessava altro, non volevo la pace nel mondo, non volevo il bene tra i fratelli non volevo una cazzo di maglietta con la colomba e il ramoscello e i bambini negri in girotondo
Volevo vincere alla seconda, terza, quarta potenza, volevo perdere la testa e cedere a quella spinta ambiziosa, malefica e splendidamente umana che ti pompa la gayna agonistica che arriva come una frustata e ti impedisce di ragionare.
Esatto fratello/a! Un'orgasmo covato per 120 minuti dove si viene tutti assieme, all'unisono! Bellissimo & Senza Prezzo.
Volevo quel brivido, lo stesso che tutti abbiamo inseguito per l'ultimo mese fregandocene degli scandali e della miseria e della violenza di quelle telefonate e degli scudetti di latta. Volevo salire su tutto quel gran cumulo di merda-che in questi casi (come insegna lo schema di Rocky Balboa) più ce n'è meglio è.
E a questo giro mi sbaglio o ce n'era davvero un culo?
Insomma quando abbiamo messo anche l'ultimo ho creduto davvero di averlo segnato io e sono saltato in aria cercando braccia e mani e bandiere e ascelle che sapevano più o meno di vittoria.
Sono tre giorni che non capisco niente, ho anche pianto come un fesso vedendo i festeggiamenti dalle piazze italiane su youtube rosicando di bestia per essere qui e non li. Ma poi se penso alla festa a Little Italy, con la polizia a cavallo e lo spumante, tutti i newyorchesi a tifare azzurro e a dare in testa alla Francia, se penso a Lenny Kravitz su west Broadway che mi da il cinque e sventola la bandiera che fu di Garibaldi e sotto la quale si tenne il famoso scopone scientifico tra Pertini Bearzot, Gentile e Zoff, allora mi placo. Gurdo fuori il Mega ponte delle gomme da masticare e mi placo. No eh?
Pare anche che sia finito su Fox News, ma la notizia è da accertare.

Ecco un'altro aspetto a cui uno non pensa mai è a quello che succede dopo la cima.
-Diavolo sei troppo occupato ad arrivarci che non si pensa mai a cosa fare dopo.
E' chiaro che ora il discorso futbòl tornerà alle sue miserie quotidiane, alle moviole e ai processi, alle pagelle.
Ho ottenuto quello che volevo, e per una serie di ragioni e di botte di culo
in frigo mi trovo 6 bottiglie del piu pregiato vino siculo.
Quindi stasera andrò avanti con la gayna, cominciando a ragionare su quali saranno le prossime mosse per provare ancora quel brivido.
Certo
*Fossi fascio partirei per quest stupida guerra
*Fossi un idealista partire per questa stupida guerra
*Fossi un fanatico religioso mi farei saltare in mezzo non ovviamente ad altri fanatici come me ma in mezzo a gente normale
*Fossi un credente ma quella finale mi brucia ancora
*Fossi un nigga in Italia comincerei a comperarmi un bel Taxi

Ma qui sono Gionni Mocs ed in questo momento cavalco una mandria di cento tori meccanici
E' arrivato il momento di capire dove dirigere tutta questa botta di vita.
E' arrivato il momento di inventarsi qualcosa.

Monday, July 03, 2006

Mani sui coglioni.



La fotografia, come potete vedere dalla bicicletta parcheggiata, si riferisce all'epopea del Tour de France. Puntiamo tutto su Bugno e Chiappucci, ovviamente.
In campo ed in gioco questa volta non ci saranno calciatori abbronzati e discotecari. In panchina non ci sarà un allenatore corrotto ninfomane et scoreggione.
No amici ci siamo noi cazzo, c'è un paese intero che vuole rialzare la testa, poco importa se segna Gimondi o Moser, Solange o il pentito Tommaso Buscetta, c'è tutta la nostra voglia di alzare lo scettro al cielo, di sentirci un popolo unito e migliore. Aspetto questo momento da una vita e me ne sbatto se la mette Johnny Dorelli, Marisa Laurito o quello sbridellone di Luca Giurato.
E quelli che all'inizio tifavano Ghana, beh lasciatemelo dire
non avete capito uno stracazzo.
It's all about irrationality, man.
Io voglio sbarellare, perdere la testa, aggrapparmi ad un tizio che mai avrei pensato di incontrare e tantomento di finire tra le sue braccia. Voglio dire parolacce a sfregio (e qui la mancanza di mio padre si sentirà diavolo), bere birra, sputazzarla fuori durante un contropiede se necessario, agitarmi, sudare, soffrire, tapparmi gli occhi durante i calci d'angolo, infamare tutti: i nostri, gli avversari, l'arbitro il guardalinee, gli invasati pittati che inquadrano sugli spalti, restare secondi interi in piedi col fiato sospeso con le braccia a 'mo di tragedia napoletana, fare la conchetta con la mano vicino alla bocca ed urlare le peggio cose, toccarmi i gioelli, grattarmi il culo, incrociare le dita, mordermi il labbro, dissertare sulle sostituzioni, infamare e ancora infamare e poi scuotere la testa e poi subito dopo rialzarmi in preda a spasmi.
In fondo quando a scuola mi spiegavano le varie rivoluzioni io me le figuravo un po'come delle notti magiche ma coi fucili e le baionette. Ecco, E poi è venuto il momento di liberarci di queste maledette analogie col mundial '82, basta, basta, basta.
Revolutia! Revoultia!.
Brooklyn to the rescue! All the Vincenzos to the rescue! Little Italy is burning! Gimme my fu#*ing dream! Tonight! Right now!

Sunday, July 02, 2006



Torna a grande richiesta l'inserto domenicale Pippo Calippo, pistolone settimanale tutto da ciucciare a cura della redazione.
Questa settimana si parla di mondanità e nuove tendenze,
Cosa si agita sotto la buccia croccante e succosa della Grande Mela?
Cosa e IN e di cosa è OUT all'ombra dell'Empire State Building?
Te lo spiega
Pippone Calippone/speciale mondanità: Perchè la provincia è solo uno stato mentale.
>>Roba che scotta mie care, non c'è che dire
1)Mentre gli anni '80 cominciano a mostrare finalmente crepe e segni di cedimento, la maglietta a righe, vera roccaforte del look degli indie-rockers dacchè l'indie rock, mannaggia a lui, esiste, è in crisi nera. Il futuro prossimo veste a pois e le ragazze, le girls adesso possono ruotare le loro vesti come un tempo e invadere i vicoli con la loro sensualità distratta.
2) Steven Seagal dopo essere stato in ordine sparso, attore, agente delle CIA, campione di TAI CHI, Stuntman di James Bond ha fatto un disco blues e ha pure avuto il coraggio di venire in tour a NY
3) Tutti gli Strokes più Eddie Vedder dei Pearl Jam alla voce e Josh Homme dei Queens Of The Stone Age alla batteria, hanno inciso una versione molto solare ed estiva di Mercy Mercy Me di Marvin Gaye. Qua la puoi ascoltare per intero
4)L' 8 agosto esce un nuovo disco degli Slayer,Dave Lombardo sarà nuovamente della partita. Load Records, li celebra così
5)Ieri sono tornato a vedere i Lightning Bolt, ho fatto anche delle foto. Avevo una borsa a tracolla contenente pochi oggetti personali ed una birra.
Durante la macumba del concerto la borsa si è divelta, la birra è schioppata in aria ed ho lavato una decina di persone tutte sudate che mi hanno pure ringraziato.Sono tornato tardi, cioè c'era già il sole e le scale sembravano quelle di un castello medioevale. Mentre dormivo non so come, era tutto a pois, ma tutto proprio.
E dire che pensavo di essere uno che non si faceva influenzare dalle mode.